In occasione dell’edizione 2015 dell‘OMC di Ravenna, i visitatori e gli addetti ai lavori hanno potuto ammirare una fedele riproduzione di una cordatrice planetaria, macchina normalmente impiegata nella fabbricazione delle funi di acciaio, in esposizione presso lo stand di SIRTEF e dei partners Verope e Crosby. Scopriamo insieme alcuni dettagli tecnici.
La macchina presente allo stand era in grado di eseguire la fase di “closing”, ovvero la fase finale di assemblaggio del cavo e, pur trattandosi di una riproduzione, completava in modo corretto tutte le fasi di costruzione della fune di acciaio a 6 trefoli con anima metallica, dotata di un diametro finito di mm. 2,5.
Nella stessa infatti è presente una bobina, posizionata posteriormente alla macchina, in grado di fornire l’anima (ovvero il nucleo centrale) che scorre centralmente lungo l’asse orizzontale della macchina. Subito dopo si trova la parte dove sono alloggiati gli aspini, che forniscono i trefoli da mm. 0,75 che completeranno la produzione del cavo d’acciaio una volta cordati.
Ogni aspino è dotato (come avviene nella macchina reale) di un freno, che assicura una corretta tensione del singolo trefolo, affinchè in fase di chiusura i trefoli trovino la giusta collocazione, assicurando regolarità geometrica al cavo stesso.
Una volta cordati i trefoli sull’anima ed ultimata la fabbricazione del cavo, la fune passa in un sistema a cabestano, composto da una coppia di grosse ruote a gola multipla, che grazie ad un adeguato numero di rinvii permette l’eliminazione di eventuali tensioni nate in sede di formazione della fune.
Queste operazioni avverranno prima che la fune vada ad avvolgersi sulla bobina di stoccaggio, pronta per essere successivamente portata in produzione per il confezionamento (taglio e capicordatura) delle tratte destinate agli sistemi di sollevamento.
La riproduzione della macchina cordatrice di Verope in funzione a OMC 2015